Questa volta Abramovich se la deve vedere con la sua nuova incostanza tutta italiana (o russa?) del maltrattare allenatori anche senza seguire un filo logico. L’ultimo filotto Villas Boas-Di Matteo-Benitez ha conclamato e problematiche di un club che sta facendo molta più fatica del previsto a superare le sagge gestioni Ancelotti e Hiddink, uniche a poter far trangugiare qualcosa di dolce dopo aver avuto José Mourinho, cioè il primo a dire no (per il momento) alla nuova rincorsa di Abramovich al prossimo successore. Cioè il successore del già immolato Rafa Benitez che arriverà giusto a fine stagione (forse).

Ebbene, ora spuntano i nomi di Spalletti e Pellegrini, allenatori di Zenit e Malaga, entrambi quest’anno nel girone di Champions League del Milan. Nomi verosimili, ma seconde scelte. Il vero favorito è il secondo, cileno esploso tra Argentina e Spagna con le gestioni di River Plate e Villarreal più una parentesi al Real Madrid: a lui il Chelsea potrebbe davvero affidarsi per ritrovare il bel gioco unendolo anche a un certo senso pratico che possa esaltare i tanti costosi calciatori in rosa.

Anche perché da Londra si dice che Conte abbia preso tempo ringraziando e prima di lui Klopp del Borussia Dortmund si sia limitato invece soltanto a ringraziare. Guardiola fa parte di un’altra storia, corteggiamento serrato mai arrivato a una seria discussione per una forte pregiudiziale dello stesso tecnico catalano che ha preferito la solidità e coerenza di una società di lunga tradizione quale il Bayern Monaco.

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Rassegna stampa 4 marzo 2013: prime pagine di Gazzetta, Corriere e Tuttosport